Testi canzoni Quarto Podere
La ballata dell'agnello triste
Dopo un giorno di lavoro
sono a casa e dico poco
nel camino accendo il fuoco
mentre fuori fa già scuro
In inverno il sole cala
quando il giorno ancora vive
punge il freddo e ben distanti
siam dalle giornate estive
La mia casa è come me
le sue pietre sono antiche
sanno dare quel calore
che pervade mente e cuore
Miro gli angoli in penombra
il camino è sufficiente
non è luce ma chiarore
che diffonde nell’ambiente
Siedo lì dinanzi al fuoco
nella quiete mi riposo
la mia pipa vecchia amica
verso il vino nel bicchiere
Cose semplici d’intorno
nel tramonto muore il giorno
mentre attorno tutto tace
la penombra a me sai piace
Son momenti da gustare
e mi viene da pensare
a quel mondo forsennato
dove tutto è dilatato
che ha smarrito il sentimento
dove non sei mai contento
e non so esattamente
cos’è storto, dove ho torto
Butto giù ancora un sorso
ed un fremito mi assale
giunge forte convinzione
che la vita è troppo bella
Perchè poi noi la sprechiamo
in quel modo tanto strano
che conviene lavorare
affinchè sia tutto nuovo
buono, dolce e più pulito
viva quelli che han capito
che la vita va goduta
e non solo combattuta
e lo sguardo mi si posa
su quel povero agnellino
rosolato a fuoco lento
con un pò di rosmarino
sono a casa e dico poco
nel camino accendo il fuoco
mentre fuori fa già scuro
In inverno il sole cala
quando il giorno ancora vive
punge il freddo e ben distanti
siam dalle giornate estive
La mia casa è come me
le sue pietre sono antiche
sanno dare quel calore
che pervade mente e cuore
Miro gli angoli in penombra
il camino è sufficiente
non è luce ma chiarore
che diffonde nell’ambiente
Siedo lì dinanzi al fuoco
nella quiete mi riposo
la mia pipa vecchia amica
verso il vino nel bicchiere
Cose semplici d’intorno
nel tramonto muore il giorno
mentre attorno tutto tace
la penombra a me sai piace
Son momenti da gustare
e mi viene da pensare
a quel mondo forsennato
dove tutto è dilatato
che ha smarrito il sentimento
dove non sei mai contento
e non so esattamente
cos’è storto, dove ho torto
Butto giù ancora un sorso
ed un fremito mi assale
giunge forte convinzione
che la vita è troppo bella
Perchè poi noi la sprechiamo
in quel modo tanto strano
che conviene lavorare
affinchè sia tutto nuovo
buono, dolce e più pulito
viva quelli che han capito
che la vita va goduta
e non solo combattuta
e lo sguardo mi si posa
su quel povero agnellino
rosolato a fuoco lento
con un pò di rosmarino